Lo street food, letteralmente chiamato “cibo da strada”, questa parola che ogni giorno sentiamo riecheggiare ad ogni angolo di strada, in televisione, da amici ecc…, non è solo una moda un fenomeno passeggero, ma bensì un nuovo modo di concepire il cibo, fatto di storia millenaria di una sua cultura e identità che trova le sue origini ad ogni angolo del globo.
Oggi potremmo dire che lo Street Food sia qualcosa di innovativo, trendy, fashion o glamour per molti “glam”, non più cibo povero o spazzatura (e ‘cheap’) come si chiamava un tempo, ma sempre di più sta acquisendo un tocco “Gourmet”.
Sempre più chef pluristellati, programmi televisivi, guru della gastronomia aggiungerei se mi permettete il termine enogastronomia.
La società di oggi sempre più di corsa, dove abbiamo dimenticato quanto sia prezioso il tempo e tutto quello che ci offre, ha generato in noi l’esigenza di dover e voler mangiare velocemente per paura di perdere tempo prezioso e poi chissà per cosa ????, e quella idea di risparmio che sempre più in questi anni di crisi economica e non solo fa capolino dentro di noi.
Si parla di street food, già a partire dal tempo dei greci e romani che avevano letteralmente trasformato le strada e le vie in autentiche cucine e mercati del cibo a cielo aperto, fino ad arrivare ad oggi dove dai semplici hot dog, patatine fritte, sandwich piadine e tanto altro, troviamo sulle bancarelle sui track food piatti sempre più ricercati e tipici della gastronomia regionale, e nazionale.
Ormai possiamo dire che il cibo da strada è diventato simbolo di identità nazionale, un valore aggiunto che aiuta a capire la storia la cultura il modo di vivere di un paese; i profumi i sapori, i colori le sapienti mani che creano infinite varietà di piatti sono vero DNA.